Big Luca e Corsi.it mi hanno bannato su Facebook

Cos’è la cosa più importante quando vuoi lavorare nella formazione? Soprattutto quando non hai bilanci depositati e quindi situazioni finanziarie trasparenti da presentare?

Una sola parola: credibilità, intimamente connessa con la tua reputazione. Vendi quelle, prima di qualsiasi corso. Credibilità e buona reputazione, si cementificano grazie alla coerenza comunicativa e cognitiva.

Quando questa inizia a mancare, tutto inizia a sgretolarsi. Altro che “bene o male purché se ne parli”, intonato dai consueti wannabe della comunicazione. La dissonanza cognitiva smossa dall’incoerenza manifesta è un blaster devastante anche per le reputazioni più granitiche. Vedi anche il caso Ferragni: se vieni beccato a mentire e sconfessare i valori che hai professato per anni, il tracollo è rapido ed immediato.

Ora, è innegabile che Fufflix sia oramai un punto di riferimento. Anzi, per dirla alla guresca maniera, il punto di riferimento italiano per il monitoraggio degli infoprodotti e, in generale, dei sistemi di guadagno. E che non ha dovuto investire un centesimo per dirsi da solo ciò che oggi è evidente e ripetuto/riconosciuto da numerose fonti (da Rai a Mediaset, passando per giornali e radio nazionali) che non sono state pagate per riferirlo.

Oggi rappresentiamo perfettamente il detto attribuito al Mahatma Gandhi: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”.

Ora che il contrasto alla cosiddetta “fuffa” è divenuto mainstream, noi che ce ne occupiamo da ben prima che divenisse un trend da inseguire, stiamo godendo del vantaggio competitivo (e di posizionamento) costruito negli anni di duro e costante lavoro.

Questo perché siamo stati quelli che in gergo si definiscono “first mover” e, mi permetto di dirlo senza falsa modestia, probabilmente ci siamo mossi bene, con professionalità e appunto massima coerenza. Rinunciando anche a denaro facile, ottenibile con alcune iniziative magari borderline.

Se domani tradissimo questa coerenza, iniziando a dare messaggi contradditori (e moralisti/opportunisti), di sicuro la forza del brand ne risentirebbe e sarebbe difficilissimo recuperare strada e credibilità.

IL BAN DALLA PAGINA DI BIG LUCA

L’altro giorno, dietro segnalazione di un video veramente non sense di Big Luca, ho scoperto di essere stato bannato dalla sua pagina fan principale. Senza aver commentato, per altro. Senza interagire abitualmente ed arrecare eventualmente alcun “disturbo”. Ban, non vedo più nulla. Idem per la pagina di “Corsi.it”, meritatamente finiti più volte su Fufflix sia per alcuni dei corsi proposti che per i modi con i quali provano a venderli. Loro in particolare, devo dire, da sempre chiusi ad ogni tipo di confronto.
Eppure, queste mosse, come anche un principiante della comunicazione dovrebbe comprendere, conferiscono un enorme potere al bannato/censurato. Lo posizionano come leader incontrastabile, dal quale al massimo si può fuggire a gambe levate. Sperando di limitare i danni.

Di fatto è come dire: “Sei impossibile da affrontare come nemico e/o competitor; quindi, fuggo perché già so che in caso di confronto il KO tecnico sarebbe non solo immediato, ma inevitabile. Certo".

IL DOPPIO ERRORE STRATEGICO

Eppure, paradossalmente, così facendo sto comunque consegnando un’evidente resa. Anche perché, il ban online, è del tutto inutile: serve solo a farti sapere che ti temono, non certo ad impedirti di vedere e commentare i loro contenuti.

Anzi, è un doppio errore strategico, perché a quel punto tu sei costretto a commentare lontano dalla pagina social che ti ha bannato, dove comunque gli amministratori hanno un controllo in tempo reale degli interventi. E lo fai altrove, ad esempio qui, dove per altro a nessuno è (ovviamente) impedito l’intervento (gli ultimi sono stati Luca Valori e Stefano Versace, che ho accolto con piacere).

E quindi: il ban di Big Luca e Corsi.it è l’ennesimo assist di chi, soprattutto nel caso del primo, vorrebbe poi insegnarvi come ci si posiziona come “leader di un settore”.
Guardate i numeri di un video virale (devo dire, anche pieno di argomentazioni lucide e condivisibili) di De Stefani come il “diventa ricco in sei passi” (oggi riproposto sulla pagina dove sono bannato, con risultati risibili).

In quel momento Big era al suo apice, totalizzando mezzo milione di visite, oltre 700 commenti e 15.000 like. Immagino organicamente. In quel momento, da leader vero di mercato, con il sottoscritto interagiva anche durante le mie domande in live, era sicuro, spavaldo; convinto di non dover temere nessuno.

Dopo l’ospitata al Cerbero di appena un anno fa, godendo di uno spazio senza un contradditorio esperto dei suoi temi, De Stefani ha dato l’ultimo colpo di coda prima del tracollo, che lo ha portato poi a finire (a causa di “Scuola Per Ricchi”, cosa sfuggita a molti) addirittura in prima serata su Mediaset, non certo per essere ben presentato.

A Tutto quanto sin qui analizzato, alla crisi bigluchiana, si aggiungono gli addi dei suoi ultimi due venditori storici e “coach ufficiali” come Manuel De Carolis ed Edoardo Baldini che, proprio di recente, hanno lasciato la società.

CORSI.IT PROVA A SFRUTTARE IL TREND

Tornando a corsi.it, di cui pure si trovano diverse testimonianze non edificanti su ciò che viene venduto e su come viene venduto dai loro commerciali, come potete vedere nell’immagine sotto, oltre al ban di chi vi scrive si assiste ad un maldestro tentativo di trend surfing

Si parla proprio di “fuffaguru del business online”, inserendo poi tre nomi (con sagome scontornate in maniea imperfetta) di sicuro altisonanti e validi. Un tentativo di accreditarsi aggrappandosi alla buona reputazione altrui, escludendo però da ogni dibattito chi su questi temi è arrivato per primo e come abbiamo visto/detto è riconosciuto come esperto.

Insomma: un ottimo assist per l’ennesimo goal facile, fornito da chi poi dovrebbe insegnarvi come evitare proprio questo genere di dinamiche.

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In effetti essere bannati equivale piu’ o meno a una vittoria a tavolino in questo caso :smiley: Penso che questi soggetti comincino seriamente a temere che il loro pubblico di persone magari ancora indecise se acquistare o meno qualche corso possa essere rinsavita e allontanata dalla mole di contenuto che ormai hai prodotto

@gabrielesani sì ma, come spiegavo, è comunque una scelta pessima e priva di senso. Anzi, controproducente: a cosa serve bannarmi, se non a farmi dire che mi hanno bannato, ergo a darmi enorme credito?

Fossi un troll, uno che commenta ossessivamente ed in maniera molesta tutto ciò che pubblicano, potrei anche capire.

Ma non faccio niente di tutto questo, anzi io di solito non intervengo mai sui canali di meta di queste realtà.

Ho lasciato qualche commento su Youtube, sul canale di Big Luca, sempre meticolosamente ignorato (idem Merenda), ma appunto non sono uno che va postare spesso e magari “disturba”.

Sul serio sono mosse che puzzano di disperazione, dilettantismo e scarsa conoscenza dei mezzi e delle basi della comunicazione online e delle sue dinamiche.

Non riesco a spiegarmelo, se non come l’incapacità di accettare un dato di fatto che non si vuole vedere/ammettere: non possono più limitarsi ad ignorarci e/o denigrarci.

Devono confrontarsi o, almeno, evitare censure e ban preventivi.

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Sisi, intendevo proprio quello: non si confronteranno mai con te direttamente perche’, secondo, me rischiano di perdere troppi potenziali clienti.
Durante il servizio su Far West mi e’ rimasto molto impresso il voltafaccia completo di Nicola Napolitano, che su youtube pubblicava SOLO pubblicita’ del tipo “guadagna un sacco senza far nulla” e invece, alla prima domanda del giornalista, ha ritrattato TUTTO (“no, ma ovvio che non esistono guadagni automatici”). Ora, immagino che certi personaggi tipo Merenda o Big Luca siano piu’ bravi a livello di dialettica, pero’ il succo alla fine rimane lo stesso. Se Nicola Napolitano una cosa del genere l’avesse detta su youtube o un altro social dov’e’ piu’ seguito avrebbe immediatamente perso ogni credibilita’ che si era costruito davanti al suo potenziale pubblico (almeno spero :D)

Per quanto riguarda Big Luca direi che parlare di errore strategico è certamente corretto, ma penso che essendoci un crollo strutturale, qualunque scelta non avrebbe potuto salvare alcunché. Avrebbe salvato un po’ la faccia, che era comunque il minimo che gli si può chiedere, ma il suo pubblico è fuori dalla sfera Fufflix, cioè di un’attenzione al consumo consapevole. Gli utenti bigluchiani sono “basso comprendenti” (cit. Saba), con tutto il rispetto. Ammettere il flop di Sòla per ricchi, seppur con atteggiamenti aperti, di confronto e di maturità non gli farà guadagnare alcun punto rispetto al suo pubblico.

Invece per quello che riguarda corsi.it la cosa è piuttosto sorprendente. Pur non conoscendolo bene, il loro portale punta a una presunta qualità e un messaggio come questo invece colpisce un target basso. Quindi sì, questo ban non rende loro onore. Però penso che anche qui non subiranno danni di sorta perché ancora più lontani dal mondo big e fuffaguru. Usare questo trend topic risulta, ai miei occhi, ridicolo. Io fruisco dei corsi di domestika.org e udemy.com e se questi due facessero una pubblicità del genere, cancellerei immediatamente dalla cache della mia memoria i loro dominii.

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Hai ragione,mi sembrano molto puerili e infantili,da ‘‘multimilionari’’ e ‘‘leader della formazione online’’ mi sarei aspettato ben altre mosse che questo atteggiamento inutile e controproducente.
In effetti altre mosse sono state fatte, ndirettamente contro di te da uno dei due e relativi compari ,come ben sai,finora con scarsi risultati e questa reazione infantile e ridicola ne è la riprova. Complimenti signori!
Bene così,vuol dire che tu sei nel giusto,loro nel torto e che ti temono. :clap: :clap:
Quanto a chi legge il tuo post può farsi un’idea immediata su chi siano e del loro livello:sono semplicemente penosi e peraltro danno chiaramente l’impressione di essere sul viale del tramonto.

Aggiungo che tanto big luca da Dubai odal Delawarequanto corsi.it della forma srl di San Marino,vendono solo corsi in italiano,solo sul mercato italiano. Non sto dicendo che è illegale,ma certo mi sembra sleale e poco etico rispetto a chi fa lo stesso tipo di business con sede(e relativo carico fiscale) in Italia,come è stato già detto più volte qui su fufflix